domenica 2 agosto 2015

Malattia bambino: tra preoccupazioni, sensi di colpa, problemi organizzativi e corse contro il tempo..

Eh si, quando un figlio si ammala che sia un raffreddore o una grave malattia quasi sempre le prime a preoccuparsi sono le mamme...
La preoccupazione dovuta magari anche ad esperienze precedenti in cui l'inizio di uno che sembrava un semplice raffreddore in poco tempo diventa broncopolmonite; la preoccupazione di vedere il proprio figlio che non migliora in seguito...
E siamo sempre noi che oltre a dover reagire e saper essere il primo pediatra del bambino per poter dargli un primo "soccorso" o "sollievo" per il suo disturbo contemporaneamente dobbiamo preoccuparci anche dei risvolti organizzativi di questa situazione.
Chi è una mamma casalinga probabilmente essendo indipendente (rispetto a un lavoro in ufficio) può gestirsi autonamente i propri orari/doveri ma sente comunque il peso di dover accantonare il suo lavoro;c'è chi ha sempre pronta l'opzione nonni se non lavorano e sono in grado di poter accudire i bambini somministrando medicine,accompagnandoli ai controlli medici insomma sostituendo perfettamente il ruolo dei genitori;
C'è chi ha a disposizione una baby sitter ben collaudata che possa assumersi la responsabilità delle cure del bambino e poi...
Ci sono mamme single che non hanno risorse al di fuori di se stessa e neanche quelle economiche per potersi permettere una baby sitter; 
ci sono quelle che fanno il telelavoro ma a volte devono comunque prendere una persona che le aiuti con il bimbo altrimenti non riescono a lavorare; 
c'è chi lavora e non ha a disposizione i nonni e la baby sitter non può prenderla perché quando il figlio sta male non si tratta solo di somministrargli il paracetamolo perché se gli altri si fanno un'influenza lui si fa una perforazione al timpano e le cure comprendono antibiotici,cortisoni,gocce al naso,alle orecchie e tanto altro..cure che non può somministrare chiunque quindi si rende necessaria la presenza della mamma (o del papà se può sostituirla)..
Ci sono altre mamme poi purtroppo che hanno figli con malattie ancor più gravi e che dovrebbero poter stare molto tempo con i loro figli perché il tempo e' il nemico delle loro malattie, ma non hanno tutele lavorative...

(Chi ha un figlio con una grave malattia ha a disposizione la 104 ma non sempre basta...
chi ha un bambino fino a 8 anni ha 5 giorni all'anno per la malattia del bambino...
per un bambino fino a 3 anni i giorni sono illimitati ma naturalmente non retribuiti.)

Mentre tuo figlio sta male o molto male ti ritrovi a dover valutare come organizzarti con il lavoro, in casi di malattie lievi ti affidi a qualcuno che possa tenerti il bimbo,ma negli altri casi sei "costretta" ad usufruire della "malattia bambino" ma naturalmente ti ritrovi con mille sensi di colpa per il possibile disagio che causerà la tua assenza al lavoro, con la preoccupazione per la salute di tuo figlio, la preoccupazione per i soldi che non guadagnerai in quel periodo a discapito di tutta la famiglia e non ultimo ti ritroverai  a sentire il peso delle silenziose cattiverie di qualche collega o del mobbing di qualche capo...
Forse non tutti sanno che comunque è un diritto del genitore usufruirne, forse non tutti sanno che la tua busta paga sarà svuotata completamente o quasi poiché ogni giorno a casa e' retribuito zero, forse non tutti sanno che ne faresti volentieri a meno di vedere tuo figlio che soffre e di torturarlo con medicine o accertamenti/visite continue che tentano di dare una risposta o una soluzione alle sue continue malattie.
Altre al rientro subiscono mobbing dal datore di lavoro (e questo accade anche al rientro dalla maternità)..
...leggevo che molto più spesso poi sono le stesse donne e non solo single ma anche altre mamme che provano "invidia/cattiveria" verso chi si assenta per la malattia dei figli o le gravidanze, leggevo anche che spesso sono anche i capi a non capire che comunque la vita di una mamma cambia dopo la maternità e se prima eri disposta magari a poter fare straordinari dopo non puoi più farlo e la "punizione" a questo o all'usufruire dei diritti di mamma (allattamento,congedo,malattia bambino ecc) e' magari un mobbing molto spesso silenzioso che una mamma accetta non perché scema ma perché ha bisogno comunque di tenersi il suo lavoro proprio per il bene dei propri figli.
...e voi come gestite organizzativamente la malattia dei vostri figli e a lavoro subite cattiverie o mobbing da capi e colleghi?
Raccontate le vostre esperienze...

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